La pedonalizzazione del centro di Firenze è un tema che da anni appassiona i fiorentini e i non fiorentini che lavorano in città, o semplicemente amano visitarla. Firenze non è una qualsiasi città di medie dimensioni, e di questo i suoi cittadini dovrebbero essere sempre consapevoli. Non è una città “proprietà” dei suoi cittadini, ma dell’intera umanità, come ha stabilito anche l’Unesco. Analoghi centri storici, in tutto il mondo, sono interamente pedonali da anni, per la gioia di turisti e abitanti di quelle tranquille e bellissime zone. Per questo motivo si può tranquillamente sostenere che la pedonalizzazione del centro storico di Firenze era ed è una necessità.
Dal 24 Giugno, festa del Patrono di Firenze, piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria vanno ad aggiungersi a piazza del Duomo e ampliano quella parte del centro finalmente godibile per chi vuol passeggiare tra le strade della perla del Rinascimento. E’ stato lo stesso sindaco Matteo Renzi, la mattina del 24 Giugno, a chiudere la catena di accesso a Via Tornabuoni, con la sua consueta teatralità. Da quel momento in poi, potranno “violare” questa zona solo pedoni, biciclette e autobus elettrici. Le auto dei residenti potranno circolare solo nelle apposite “finestre” orarie ad essi dedicate. Fiorentini e turisti potranno ora godersi a naso in su i bellissimi palazzi della zona, senza preoccuparsi del traffico asfissiante e spesso isterico che affliggeva quelle splendide vie del centro.
Gli scontenti ci sono sempre e non devono bloccare progresso e miglioramenti, ma ascoltarli e cogliere le proteste più ragionevoli può essere un vantaggio per chi ha la pazienza di farlo. L’amministrazione Renzi, purtroppo, non ha questo pregio. Cresce così l’insoddisfazione di disabili, residenti, commercianti e trasportatori che vivono, lavorano o transitano in quelle zone. L’atteggiamento spesso strafottente del sindaco ha l’effetto della benzina sul fuoco, come testimoniano i numerosi commenti negativi e di protesta apparsi per la prima volta in modo massiccio sulla sua amata pagina di Facebook, spesso usata impropriamente per annunci istituzionali e sfoghi poco consoni per il suo incarico.
Gli ingorghi nelle vie limitrofi alle nuove zone pedonali sono inevitabili e prevedibili, soprattutto nei primi giorni in cui si pagherà anche il disorientamento dovuto al cambio di ben 47 sensi di marcia. Niente di insostenibile, comunque: col passare del tempo cambieranno le abitudini e tutti si adegueranno a tragitti alternativi. Chi potrà, poi, sarà incentivato anche all’uso di mezzi pubblici e delle biciclette (fermo restando che per i ciclisti il problema è come arrivare in centro, vista la carenza di piste ciclabili sicure).
La consulta cittadina dei disabili ha avanzato proposte e richieste per limitare il disagio nel raggiungere alcune zone del centro, ma la risposta del sindaco è stata spiazzante: “I disabili, che lo sono veramente, e non i furbi col permesso della nonna, non hanno bisogno di forzare piazza Pitti. Ci possono entrare, e hanno addirittura le strisce per i parcheggi a loro riservati”. Di nuovo colpisce la presunzione con cui questa giunta affronta le proteste dei cittadini: solo i contenti sono considerati degni di considerazione, gli scontenti sono spesso liquidati come “in mala fede”.
Con motivazioni diverse, ma al tempo stesso simili, protesta la rappresentanza sindacale dei lavoratori del comune di Firenze: “La pedonalizzazione di piazza Pitti e limitrofe costituisce, come già quella del Duomo, un evento di rilevanza storica per Firenze. I dipendenti del Comune sono stati coinvolti in maniera massiccia ed impegnativa per la realizzazione di questo obbiettivo del sindaco. Alla Polizia Municipale e non solo viene chiesto uno sforzo straordinario. La RSU del comune di Firenze, però, non è stata coinvolta affatto: nessuna comunicazione riguardo ai carichi di lavoro, alle risorse straordinarie richieste, al budget stanziato. Speriamo che, fra una pedonalizzazione e una notte bianca, fra una partecipazione ad una trasmissione televisiva e l’altra, il sindaco si ricordi di noi“.
I pro di questa operazione sono prevalenti, ma non andrebbero sottovalutati anche gli impatti negativi sulla vita di chi abita o frequenta quelle zone. Pare evidente che questa scelta vada nella direzione giusta per vivere di più e meglio Firenze. Pare altrettanto evidente che un pizzico di flessibilità e di umiltà in più da parte del sindaco e della sua giunta sarebbe auspicabile per rendere più condivise e apprezzate queste positive innovazioni.
Segnaliamo un interessante speciale del Corriere Fiorentino (clicca qui) sul tema pedonalizzazione.
Vi ricordiamo infine i contatti del sindaco di Firenze Matteo Renzi (pagina Facebook e email) e dell’assessore alla mobilità Massimo Mattei (email), se voleste contattarli per esprimere giudizi, dubbi o ringraziamenti per questa scelta.